Numerose sono le novità in tema fiscale che agitano il nostro paese per fare fronte ai cambiamenti economici dovuti alla diffusione della pandemia. Il Governo ha pertanto discusso in questi mesi una serie di temi, come l’abolizione dell’esterometro a partire dal 1 gennaio 2022, secondo quanto stabilito nella Legge di Bilancio nel 2021.
Si tratta di una misura che merita di essere approfondita per il cambiamento che produrrà su vari livelli, a partire da quello fiscale. Per individuarne le implicazioni, di seguito analizzeremo nel dettaglio cos’è l’esterometro e come la la sua abolizione può risultare significativa nelle questioni legate al pubblico e al privato.
Cos’è l’Esterometro
In ambito fiscale si sente spesso parlare di esterometro, ma in cosa consiste esattamente? Questo concetto indica sostanzialmente l’insieme dei dati relativi alle operazioni in entrata e in uscita eseguite da coloro che non risiedono nel nostro paese o non sono stati identificati in Italia per svariate motivazioni, che è necessario comunicare all’Agenzia delle Entrate in un determinato lasso di tempo. In questo quadro non rientrano ovviamente le transazioni attestate con fatturazione elettronica o bolletta doganale, che sono in comunicazione diretta con gli enti fiscali preposti.
Come si può facilmente intuire, si tratta di una mole piuttosto importante di informazioni, che la legge intende semplificare per tutti quei soggetti che sono passivi di Iva. Con l’introduzione della fatturazione elettronica, infatti, si è cercato di introdurre uno strumento univoco, che convogliasse tutte le operazioni nel sistema di interscambio in maniera decisamente più automatica e veloce, facilitando il lavoro degli organi preposti e indicando una strada legislativa ben precisa alle attività o a tutti coloro che emettono questo documento a fronte di una transazione.
All’interno di questo enorme portale convogliano infatti sia le operazioni eseguite nel territorio italiano sia quelle che prevedono un rapporto con l’estero, potendo quantificare meglio la mole di dati e creare uno storico preciso e ordinato.

I Documenti che Vanno a Sostituire l’Esterometro
Con la legge del 28.02.2020 numero 99922 ha fatto la sua comparsa un documento che chiarisce le regole tecniche, andando a sostituire la precedente normativa in maniera piuttosto chiara e organica. La nuova documentazione che sarà pertanto necessaria compilare si chiama T17, 18 e 19, con il compito rispettivamente di creare o integrare un’autofattura direttamente dall’estero, integrare i documenti per gli acquisti eseguiti in territori extra UE oppure creare un’autofattura per ciò che concerne i beni ex art. 17 c. 2 D.P.R. 633/72.
Come Inviare la Segnalazione al Sistema di Scambio
Come già avviene da 2 anni, la fattura elettronica deve essere inviata al sistema di interscambio senza addebito di imposta e con la segnalazione dell’inversione contabile. La novità consiste però nell’introduzione dell’aliquota e dell’imposta relativa, entro e non oltre 15 giorni dal ricevimento e riferendosi al mese preciso. Il tutto è ben specificato all’interno della guida promossa dall’Agenzia delle Entrate e riguardante la compilazione delle fatture elettroniche dopo la modifica della legislazione.
Come Cambiano i Tempi di Trasmissione delle Fatture
I tempi previsti per la trasmissione delle fatture rimangono sostanzialmente gli stessi, poiché i documenti potranno muoversi nel sistema di interscambio nel seguente modo. Le fatture emesse non potranno eccedere un tempo di 12 giorni dall’operazione stessa, mentre per quelle ricevute sono fissati al massimo 15 giorni.
A cambiare è solo la compilazione dei documenti, che diventano decisamente più dettagliati e richiedono l’inserimento di voci particolari nei campi specifici. Ad esempio, quando viene richiesto il tipo di dato sarà necessario scrivere Intento, oppure nei riferimento testo il protocollo ricevuto o in alternativa il segno / quando non è possibile reperirlo con precisione.
Infine, il campo Riferimento Data prevede che venga inserita quella della ricevuta telematica fornita dall’Agenzia delle Entrate insieme al protocollo. Compilare correttamente questo modulo significa procedere con l’iter a norma di legge e impedire che la pratica non si finalizzi correttamente nei tempi previsti.