Dichiarazione Integrativa: Cos’è e Come Si Fa

Non è raro che durante la compilazione del Modello Unico o del 730 si commettano degli errori. Refusi o sviste sono più comuni di quanto si pensi, ma esiste un modo per sanarli prima che arrivino al controllo dell’Agenzia delle Entrate, attraverso l’invio di una dichiarazione integrativa dei redditi. Di seguito vedremo nello specifico di cosa si tratta, quando è possibile presentarla e in che modo deve essere compilata. 

Cos’è la Dichiarazione Integrativa

La dichiarazione integrativa è un documento che consente di correggere errori formali e sostanziali al momento dell’invio del Modello Unico o del 730. Questa azione è del tutto a norma di legge e permettere ai cittadini di regolarizzare in modo autonomo omissioni ed errori che potrebbero compromettere l’esattezza e l’attendibilità delle loro dichiarazioni all’Agenzia delle Entrate. 

È possibile distinguere due modelli di rettifica delle dichiarazioni integrative, a seconda del momento in cui viene presentata l’integrazione sostitutiva: 

  • se la nuova dichiarazione verrà esposta entro i termini di presentazione della dichiarazione da modificare, questa sarà semplicemente una dichiarazione correttiva nei termini;
  • se invece la dichiarazione integrativa verrà presentata oltre i termini di scadenza della dichiarazione da modificare, questa sarà considerata un’integrazione in senso stretto, che sostituirà la versione precedente.

La sua compilazione può essere redatta utilizzando dei moduli ministeriali predefiniti, approvati per il periodo di imposta di riferimento della dichiarazione da correggere. Il termine di presentazione della dichiarazione integrativa corrisponde con il termine di scadenza delle attività di accertamento da parte dell’Amministrazione Finanziaria.

Tipologie di Dichiarazione Integrativa

Le tipologie di dichiarazione integrativa sono principalmente due: quella a favore, ossia nel caso in cui il credito d’imposta eccede, e dichiarazione integrativa a sfavore, ovvero quando è presente un debito maggiore nei confronti dell’Agenzia dell’Entrate. 

Volendo chiarire, la prima tipologia è definita a favore quando gli oneri detraibili e deducibili sono inferiori rispetto a quelli reali del contribuente, prevedendo così un’imposta minore da versare rispetto a quella specificata nella dichiarazione precedentemente inviata. Mentre, la dichiarazione integrativa è detta a sfavore se, al contrario, il credito è minore o il debito di imposta è maggiore rispetto a quanto dichiarato nel documento precedentemente esposto

Naturalmente, nel caso in cui si vuole procedere con la dichiarazione integrativa si dovranno pagare delle sanzioni e degli interessi (dove previsti) all’Agenzia delle Entrate. Queste sanzioni possono essere diverse in base a errori rilevabili e non rilevabili in sede di controllo automatizzato o in sede formale delle dichiarazioni, considerando anche i casi in cui la dichiarazione è stata presentata oltre il limite predisposto di 90 giorni.

Quando Presentarla: Scadenze e Sanzioni

La presentazione della dichiarazione integrativa è valida se rispetta determinati passaggi e scadenze. 
Questa deve essere esposta non oltre i 90 giorni dal termine della presentazione previsto dalla legge e deve essere redatta con stampanti conformi ai modelli verificati e approvati annualmente dall’Amministrazione finanziaria.

La regolarizzazione del contribuente sarà stabilita con la presentazione della dichiarazione integrativa, con il versamento delle imposte dovute relative al maggior o al minor credito e, infine, con il pagamento delle sanzioni (se previste) per ciascuna violazione.

Dichiarazione Integrativa
Dichiarazione Integrativa

Come Compilare la Dichiarazione Integrativa

La documentazione per la compilazione della dichiarazione integrativa sono reperibili sulla piattaforma ufficiale dell’Agenzia delle Entrate. Perché sia valida, deve contenere in prima istanza le informazioni da inserire nel frontespizio. 

Occorrerà poi compilare le caselle in cui è specificato “dichiarazione integrativa” alternativamente con i codici specifici al modello che si intende esporre: dichiarazione integrativa in termini correttivi, oppure dichiarazione integrativa in termini sostitutivi. 

Mentre, la seconda casella avrà la dicitura “dichiarazione integrativa (art. 2 co. 8-ter, DPR 322/98)” e dovrà essere barrata nel caso in cui la dichiarazione integrativa abbia lo scopo di richiedere il rimborso dell’eccedenza d’imposta, sempre che questi rimborsi non siano avvenuti in altri modi. 

Nel caso in cui si debba presentare una dichiarazione integrativa che debba correggere refusi e sviste e, al contempo, segnalare una sostituzione più evidente, basterà sbarrare entrambe le caselle precedentemente descritte.

È poi presente una terza casella denominata “dichiarazione integrativa errori contabili”, da sbarrare nel caso in cui si vogliano correggere errori contabili (oltre la scadenza prevista per la presentazione della dichiarazione per il periodo d’imposta).

Dichiarazione Integrativa 730

Per quanto riguarda il modello 730, occorrerà compilare la casella “730 integrativo”, utilizzando i codici: 

  • 1 – se la rettifica è relativa a un maggior debito o a un minor credito rispetto a quanto dichiarato nel documento precedentemente presentato;
  • 2 – se ciò da correggere o integrare riguarda quanto riportato nella sezione “Dati del sostituto d’imposta che effettuerà il conguaglio”;
  • 3 – se l’integrazione o la rettifica riguardano entrambe le sezioni precedentemente descritte.

Dichiarazione Integrativa IVA

Per quanto riguarda la dichiarazione integrativa per l’IVA, occorrerà invece compilare la documentazione utilizzando i codici:

  • 1 – per rimediare a errori oppure omissioni, inclusi quelli che possano aver alterato l’indicazione di un maggiore o di un minore imponibile, o quelli che determinano una maggiore o una minore eccedenza del credito d’imposta detraibile;
  • 2 – per la rettifica della dichiarazione già presentata tenendo in considerazione le comunicazione arrivate dall’Agenzia delle Entrate.

Termini di Presentazione della Domanda

La dichiarazione integrativa è una dichiarazione dei redditi che va a integrare oppure a correggere la dichiarazione dei redditi presentata regolarmente secondo i termini stabiliti dall’Agenzia delle Entrate.  Secondo l’Art. 2 del DPR n. 322/98, la dichiarazione dei redditi può essere corretta oppure sostituita secondo i termini stabiliti dall’art. 43 del DPR 600/73 e, nello specifico, può essere presentata entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello della dichiarazione dei redditi ordinaria e presentata rispettando le scadenze. Questa deve essere inviata in via telematica, seguendo le procedure stabilite e messe a disposizione dei cittadini dall’Agenzia delle Entrate, oppure attraverso un intermediario autorizzato dalla legge

Qualora il contribuente ricevesse un avviso di notifica accertamento dall’Agenzia delle Entrate, per la riscossione, la dichiarazione integrativa verrà inibita.

Presentare una dichiarazione integrativa comporta il pagamento di sanzioni o interessi all’ente preposto, che andranno in base alla tipologia di errore e al modello di dichiarazione integrativa che si intende presentare, se sostitutivo oppure integrativo nei termini.

In base a quanto detto nel corso dell’articolo, se da una parte ci si può tranquillizzare perché è possibile rimediare agli errori commessi in fase di presentazione della dichiarazione dei redditi, dall’altra è possibile che si possa incorrere in problematiche aggiuntive dovute alla tempestività con cui deve essere compilata la dichiarazione integrativa (in base alla tipologia) e al modo corretto in cui procedere. Vista la tematica piuttosto ostica, è consigliabile affidarsi a professionisti o a persone di fiducia in grado di analizzare caso per caso, anche in relazione alla normativa in continua evoluzione.

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